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Alfabeto e finzione diacronica.

I termini sono ordinati secondo i seguenti segni alfabetici, di cui diversi prestati dall'alfabeto slavo per una più immediata visione delle voci dialettali:

La "finzione diacronica" è un artificio elaborato dagli autori per mostrare, quasi alla "moviola", l'evoluzione nel tempo della voce dialettale dall'etimo originario, in tutti quei casi in cui non ne appare evidente l'intima connessione. In altri termini, con tale artificio, si "finge" di immaginare una sequenza temporale in cui emergono trasformati i vari fonemi di una parola nel rispetto, per lo più, delle leggi di assimilazione e/o trasformazione vocalico-consonantica accertate come tipiche del dialetto. In realtà il parlante adatta, secondo le proprie abitudini articolatorie, sincronicamente il prestito straniero, e nessuno è in grado di stabilire quando un fonema in una voce si sia trasformato, né dire se si è evoluto prima o dopo di un altro.


* Rivenienti, rispettivamente, dal latino pl- e gl- (plenus > Chyìn pieno; glanda > ghyànn ghianda)

ultimo aggiornamento: 02/2021

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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