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L’importante è continuare a camminare.

Prima aspettavo di tornare all’estremità del promontorio del Gargano per potermi concedere qualche passeggiata lontano dalle auto e dalla presenza umana troppo invadente; tra Vieste e il paese più vicino a sud ci sono oltre 40 chilometri, a nord oltre 20… Così prendevo il pullman che si inoltrava nel cuore del Gargano e scendevo in corrispondenza degli imbocchi di alcuni itinerari per camminatori con gli scarponi al posto degli infradito: in località Cisco, dove il mio bisnonno faceva il carbonaio; in località Sagro, da dove tornando verso Vieste si attraversa la zona archeologica di San Salvatore o ancora oltre, lungo la carrabile al confine tra Vieste e Mattinata, da dove è possibile imboccare un sentiero che porta a Monte Sant’Angelo (a circa 850 m s.l.m.), percorso che lo stesso bisnonno, originario di lì, faceva in giornata, andata e ritorno...
Prima degli anni 2000 facevo questi giretti in compagnia di una persona normovedente, ma guidando io perché conoscevo i posti; in seguito è stata la volta di una persona non vedente e a questo punto il raggio d’azione s’è allargato ai sentieri della Foresta Umbra. A un certo punto durante un improvviso temporale sui cellulari arrivò perfino un SMS che diceva “Benvenuti in Croazia!”…

Dopo è stato sempre più difficile andarsene in giro da solo o in 2-3 persone in questo modo, anche in zone conosciute; dall’introduzione del bastone bianco poi, nel 2016, mi concedo solo il sicuro lungomare all’ombra del Pizzomunno, talvolta in ipocompagnia.
Però mi sono dotato di un tapis roulant e grazie a questa soluzione riesco scarpinare lo stesso leggendo dei viaggi di Rumiz, Terzani, Kapuscinski, Maggiani…
Certo, non è la stessa cosa; però i gruppi numerosi composti magari da disabili visivi che si parlano urlando per tutto il tempo e che non vedono l’ora d’arrivare per mettere le gambe sotto il tavolo…

In mezzo c’è stato il risveglio di mercoledì 17 aprile 2013, caratterizzato dai primi strani lampi nell’occhio migliore, presagio dello scotoma che due giorni dopo avrebbe annunciato l’insorgenza del primo distacco di retina.
L’importante è continuare a camminare. Modalità e compagnie possono cambiare anche radicalmente; basta restare curiosi.

(17/04/2018)

ultimo aggiornamento: 04/2021

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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