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Dizionario - A.


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Consulta anche le pagine:
- Caratteristiche fono-morfo-sintattiche del dialetto viestano;
- Abbreviazioni.

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A
- prefisso che nei dialetti meridionali risulta a raddoppio di consonante iniziale di parola come elemento di appoggio. Il rafforzativo si appone nei prestiti colti o letterari.
P. es: ammukká, abbušká, addumanná, ecc.

A fodd-a fodd
- in tutta fretta.

Abbagná
- bagnare.
P. es: ší abbagná i pèk'r: menare le pecore al bagno (prima della tosatura della lana).
E. Loc. lat. ad balneum ducere, dove la b ha assimilato la d. Finzione diacronica: ad balneum → abbalneum → abbagneum → abbagrá (caduta del caso um per abbreviazione).

Abbaká
- calmare, placare (principalmente il dolore fisico);
- scendere, abbassarsi.
E. trasl. semantico sp. bajarse: scendere, abbassarsi.

Abbakët: calmato.

Abbambá
- abbagliare, venire sfiorato dalle fiamme ed uscirne quasi abbruciacchiato.
E. adatt. della voce it. avvampare per vv > bb, p > b e caduta parziale della desinenza re.

Abbambët: abbagliato.

Abbasá
- ponderare bene, riflettere.
E. trasl. semantico dell'it. basare, fondare, porre le basi.

Abbasët: chi pondera bene, riflessivo.

Abbàst!
- Basta! (implorazione).

Abb'gná
- saziarsi.
P. es: m' song abb'gnët: sono sazio.
E. il verbo appare costruito sul sost. fr. pop. beignet: bigné, frittella rigonfia; quindi sentirsi gonfio come un bigné, sazio.

Abb'gnët: sazio;
Abb'rrùt: sazio, satollo.

Abbiyá
- incamminarsi, iniziare il cammino.
E. adatt. della corr. voce it. avviare (-rsi) per vv > bb e caduta parziale della desinenza re.

Abbiyët: incamminato.

Abb'ndá
- riposarsi un poco, fare una pausa.
E. trasl. semantico lat. adventare arrivare. Finzione diacronica: adventare → avventare → abbentare → abbendare → abbindare → abb'ndá.
Troviamo il termine nel siciliano illustre: "Per te non ajo abendo nocte e dia, pensando pur di Voi madonna mia" (dalle rime siciliane di Ciullo d'Alcamo).

Abb'ndët: un poco riposato, dopo una pausa.

Abbramët (s/p)
- affamato, insaziabile.
P. es: si abbramèt: sei insaziabile.
E. < germ. breman avere intenso appetito da cui l'it. dotto bramare desiderare ardentemente.

Abbrazzá (a. avvrazzá)
- abbracciare.
E. < adatt. del corr. verbo it. abbracciare per cc > zz e caduta parziale della desinenza re.
Il dialetto conserva anche la forma avvrazzá per bb > vv (come di regola), ma viene più usato abbrazzá prob. per influenza dello sp. abrazar.

Abbrazzët (a. avvrazzët): abbracciato.

Abb'rrùt
- sazio, satollo.
P. es: m' sènt abb'rrùt: mi sento sazio.
E. < it. ant. abborrare riempire di borra (riempire in genere).

Abbrustlá (a. brustlá, arrašká)
- abbrustolire, tostare.

Abbuf'ná
- infettare di golpe, di carbonchio riferito alle graminacee (avena, orzo, grano).
P. es: grën abbuf'nët: grano ammalato di carbonchio.
E. < it. bufone (Bufòn) malattia del grano.

Abbukká
- corrompere il pubblico funzionario con piccoli doni da mangiare o da bere (un galletto, un cesto di fichi, una bottiglia di vino, ecc.), al fine di ottenere piccoli favori (così era un tempo, oggi è di moda la più prosaica bustarella);
- riempire fino all'orlo, detto di bottiglie, damigiane.
E. < lat. ad buccam ponere, da cui i verbi it. abboccare e imboccare ed il nostro verbo dialettale con significato suo proprio.

Abburraččët
- pieno fino all'orlo;
- imbevuto come una spugna.
E. > spagnolo borrachado = ubriaco fradicio.

Abburr'ttá (a. abbuttá)
- gonfiare.
E. incrocio di abbuttá + abb'rrùt.

Abburr'ttët: gonfiato.

Abbušká (a. bušká)
- ricevere percosse. E. < it. buscare prendere botte.;
- guadagnare denaro. E. < sp. buscar procacciarsi, cercare qualcosa.
P. es: mo abbùšk: adesso le prendi; m' sòng abbuškët la šurnët: ho guadagnato la paga di un giorno.

Abbuškët: gonfiato come una vescica; guadagnato (la paga).

Abbušš'kët
- enfiato, gonfiato come una vescica.
E. verbo costruito sull'it. vescica.

Abbuttá (a. abburr'ttá)
- gonfiare, rimpinsare.
P. es: teng l'ùcchy abbuttët: ho l'occhio gonfio; teng nu b'ttór: ho un rigonfiamento.
E. < it. dis. abbottare gonfiare come botte.

Abbuttët: gonfiato, gonfio come una botte.

Abbuv'rá
- abbeverare.
E. adatt. della corr. voce italiana. fr. abreuvar o sp. abrevar. Dalla somiglianza fonetica franco-ispanica-italiana il dialetto risulta aver elaborato un suono suo proprio.

Abbuv'rët: abbeverato.

Abbuzzará
- ingannare, truffare.
E. < it. dotto buggerare, costruito sul fr. bougre bulgaro eretico e sodomita.

Ačč
- sedano.
E. < fr. ache sedano.

Aččaiòm
- persona malmenata, pestata a sangue, picchiata selvaggiamente.
E. corruzione di due parole latine: "ecce homo". L'immagine di Cristo presentato alla folla da Pilato dopo averlo fatto flagellare e coronare di spine.
P. es: lann fatt aččaiòm: l'hanno picchiato selvaggiamente.

Aččambuttá (pr. acciambuttá)
- raffazzonare, pasticciare.
E. Čambòtt.

Aččamurriá (pr. acciamurriá)
- raffreddarsi.
E. verbo costruito sul sost. čammùr raffreddore.

Ačč'nčá (pr. accinciá, accingiá)
- spiegazzare, dicesi di vestito non piegato con regola.
E. voce verbale costruita sull'it. cencio.

Ačč'nčët (pr. accinciët, accingiët): spiegazzato.

Ačč'nn'ká (pr. accinn'ká)
- concentrare, concentrarsi.
P. es: stëy ačč'nn'kët a fat'ká: è tutto preso dal lavoro.
E. verbo costruito sul sost. gr. kynos cane ed indica l'estrema attenzione del cane quando punta la selvaggina o svolge altri compiti consimili.

Ačč'nn'kët (pr. accinn'kët): essere assorto, concentrato in qualcosa.

Ačč'prèvt (s/p)
- arciprete.
E. < it. disusato previte prete. Prèv't.

Ačč'ttyá
- tagliare con l'accetta.
E. verbo costruito sul sost. it. accetta scure.

Ačč'ttyët: tagliato con l'accetta.

Aččunká (pr. acciunká)
- azzoppare.
P. es: attìnt a non t'aččunká: attento a non cadere (potresti farti male alle gambe).
E. Čunk.

Aččunkët (pr. acciunkët): azzoppato.

Aččupp'nët (pr. acciupp'nët; a. sdët, skuššnët, stràcq', strutt)
- impedito, molto stanco.
P. es: m' sènt aččupp'nët: mi sento stanchissimo (come chi avendo i ceppi ai piedi si sente appesantito e/o impedito). Essere ridotto quasi Č'ppòn.
E. < it. ceppo sul quale è costruito il p.p. verbale.

Acchyá
- trovare.
E. < lat. oculare, sp. hallar. La voce dialettale appare chiaramente costruita sullo sp. hallar (pron. agliàr), non adottata (secondo regola) con il suono palatale sonoro agghyàr, in quanto tale verbo è già esistente con il significato di agliare strofinare o condire con aglio.

Acchyët: trovato.

Acchyaná
- appianare.
E. adatt. della corr. parola it. per ppi > cchy e caduta di parte della desinenza re.

Acchyanët: appianato, salito.

Acchyitt
- luogo riparato, all'acchyìtt al riparo (generalmente dal vento).
E. < basso lat. applictum quieto.

Àcqu'
- acqua.

Àcqu' d'addòr
- profumo.

Acquatìn
- rugiada.
E. voce costruita sul dim. it. acqua, lett. "acquettina".

Adacquá (a. addacquá)
- innaffiare.
E. < basso lat. adaquare da cui l'it. adacquare.

Addá
- lì, là.
E. < lat. illac. Finzione diacronica: illac → iddac → addac → addá. ted. da, dort lì, là, Daddá.

Addabbàš (a. dabbàš)
- laggiù.

Addaččá (pr. addacciá)
- triturare con lama tagliente.
E. < basso lat. ad aciare, fr. disusato hachoir coltello a mezzaluna per tritare. Daččá.

Addaččët (pr. addaccët): triturato.

Add'kryá
- soddisfare in pieno (ben mangiando o godendo di qualcosa).
E. traslato semantico dell'it. ricreare, nel senso di sentirsi rinato per la felicità goduta.

Add'kryët: soddisfatto in pieno (dopo aver ben mangiato o ben goduto di qualcosa).

Addòbb'y
- anestetico;
- sonnifero;
- ipnosi.
E. < lat. ad opium (all'oppio) e it. molto raro alloppiare preparare bevanda con oppio per far dormire, per ll > dd e pp > bb. Quest'ultima trasformazione (pp > bb) va contro la regola ppi > cchy, ma si giustifica per il mantenimento della differenziazione semantica di addubbyá con adducchyá adocchiare.

Addubbyá: addormentare con anestetico, sonnifero o ipnosi.
Addubbyët: addormentato con anestetico, sonnifero o ipnosi.

Addònn? (a. addó?)
- dove?
P. es: addònn stëy? dove sta?
E. < sp. adonde dove, per nn < nd.

Addòr
- profumo, odore.
E. < it. odore.

Addùč
- portare.
P. es: l'ëy addùtt? Lo hai portato?
E. < lat. adducere condurre.

Addùtt: portato.

Adducchyá
- adocchiare.

Adducchyët: adocchiato.

Addumanná
- chiedere.
E. adatt. della parola it. domandare.

Addumannët: chiesto.

Addumurá
- ritardare, indugiare.
E. < it. disusato addimorare, lat. demorari, sp. demorar tardare.

Addumurët: ritardato, indugiato.

Adduná
- accorgersi.
E. < it. dis. addonare < basso lat. adonare accorgersi.

Addunët: chi si è accorto di qualcosa/qualcuno.

Affagugná
- rinsecchire, asciugare.
P. es: i k'lùmbr č sonn affagugnët: i fioroni si sono rinsecchiti (per colpa del vento caldo di libeccio).

Affagugnët: rinsecchito, asciugato.

Affangá
- deformare una superficie, acciaccare, ammaccare.
P. es: non t'ass'ttá da sop s'no č'affàng: non sedertici sopra altrimenti si deforma.
E. verbo denominale connesso in qualche modo col sost. fango.

Affanghët: deformato, acciaccato, ammaccato.

Affarët (a. 'ndaffarët)
- affaccendato, occupato, indaffarato.
E. < fr. affairé indaffarato, affacendato, occupato.

Affìš!
- stai attento!

Aff'lá
- affilare;
- trovare la via giusta.
E. < it. affilare, ormai dis. nel senso riflessivo di trovare la via giusta per recarsi in un luogo determinato.

Aff'lët: affilato; trovata la via giusta.

Aff'ná
- raffinare.
E. < adatt. della corr. parola it. per caduta della r iniziale.

Aff'nët: affinato.

Affranká (a. affrangá)
- fare uno sconto, risparmiare.
P. es: m'ëya fà affranká sop u prezz? Puoi farmi uno sconto sul prezzo?
E. traslato dell'it. affrancare francare nel senso ormai disusato di mettere conto, cioé tornare utile, vantaggioso, conveniente e quindi risparmiare.

Affrankët (a. affranghët): risparmiato.

Affruntá (a. affrundá, kunfr'ntá, 'nkunfr'ntá)
- incontrare.
E. < lat. in frontem venire. kunfr'ntá.

Affruntët (a. affrundët): incontrato.

Affuddá
- ingolfarsi, sovraccaricarsi di lavoro/cose da fare.
P. es: song affuddët: sono pieno di faccende da sbrigare.
E. traslato it. affollarsi (ll > dd), nel senso di affrettarsi. 'Nfòdd.

Affuddët: ingolfato, sovraccaricato di lavoro/cose da fare.

Affùnn
- profondo.
P. es: ëy affùnn: è profondo.
E. adatt. del corr. verbo it. per nn < nd.

Affunná: affondare;
Affunnët: affondato.

Aft
- tanfo, puzza.
P. es: sent n'aft! c'è una puzza!
E. < gr. aphetis inviare < aphetikos "che lascia partire" (un tanfo).

Agghy
- aglio.
E. adatt. della corr. voce it. per gli > gghy e caduta della vocale finale o.

Agghyá: agliare: strofinare o condire con l'aglio;
Agghyët: agliato.

Agghyarët
- bruciato appena.

Agghyir
- ghiro.
P. es: dorm kom n'agghyìr: dorme come un ghiro.
E. corruzione della corr. voce it. o adatt. lett. "l'agliero" (per gli > ghy) per qualche oscura associazione dell'animale con l'aglio.

Agghyumará
- aggomitolare.
E. verbo costruito sul sost. ghyòmr o ghyòmbr gomitolo.

Aggrappët
- rugoso;
- tipica preparazione culinaria per le fave fresche di grosse dimensioni (bollite in acqua e sale, diventano rugose).

Aggràšš (a. vurdèzz)
- abbondanza.
P: es: t' lamìnt d' l'aggràšš: ti lamenti dell'abbondanza.
E. < dal lat. crassus grasso, pingue, lat. crassia grasso e sugna di porci, bovi, ecc. It. volgare grascia (pl. grasce) cose necessarie al vitto (biade, vino, olio), per provvedere alle quali nei comuni medievali venne istituito un pubblico magistrato alle grasce. Quindi il termine ha assunto il significato di abbondanza di cose da mangiare e in tal senso si è conservato nel dialetto.

Aggrètt
- quasi acre.
E. < fr. aigret acidetto, agretto.

À'in
- agnello.
E. < lat. agninus. Finzione diacronica: agninus → ainus → a'in.

Akkal'ká
- premere, pigiare, battere.
P. es. akkal'ká u chyùv: battre il chiodo.
E. < it. corrente calcare (lat. calcare) premere, pigiare.

Akkapizzatòr
- ladro di bestiame.
E. adattamento sp. capeador ladro.

Akkappá
- afferrare, prendere.
E. < lat. capio-ere prendere > it. acchiappare afferrare.

Akkappët: afferrato, preso.

Akkap'zzá
- raccapezzare, raccapezzarsi.
E. adatt. dell'it. dis. accapezzare raccapezzarsi.

Akkattá
- comprare.
E. < fr. acheter < lat. adcaptare, it. dis. cattare o accattare < intensivo lat. capere prendere, pigliare. Finzione diacronica: adcaptare → accattare → accattá.

Akkattët: comprato.

Akkavaddá
- sopraffare.
P. es: non t' fa akkavaddá: non lasciarti sopraffare.
E. traslato semantico dell'it. accavallare sovrapporre.

Akkrianzët
- educato.
E. verbo costruito sullo sp. crianza educazione o it. creanza.

Akkrid'ndët (a. tras'tòr)
- fidanzato (forma arcaica). Così veniva chiamato il fidanzato dopo lo scambio delle credenziali scritte (se uno dei due partners era forestiero) o orali (se entrambi gli innamorati erano del luogo). Lo scambio delle credenziali, che equivaleva ad una presentazione ufficiale, veniva eseguita anche quando le famiglie dei futuri sposi già si conoscevano bene..
E. il verbo risulta corruzione dell'it. accreditare, con lo stesso valore semantico in uso nel nostro linguaggio diplomatico.

Akkucchyá
- unire, legare;
- mettere insieme una somma di denaro risparmiando.
E. traslato dell'it. accoppiare mettere insieme, per o > u, ppi > cchy e caduta di parte della desinenza re. Skucchyànt.

Akkuddí
- contrario di akkussí.

Akkulazzá
- sedersi per terra;
- accovacciato.
E. verbo costruito sull'it. popolare culo, lett. "acculacciare" per cci > zz.

Akkulazzët: seduto per terra; accovacciato.

Akkulmá (a. anghyí)
- riempire sino all'orlo.
E. < it. colmare < lat. ad culmen implere riempire sino all'orlo.

Akkum'nzá
- iniziare.
E. adatt. dell'it. cominciare, per o > u, caduta della i mediana, c > z e caduta di parte della desinenza re + a iniziale rafforzativo.

Akkum'nzët: iniziato.

Akkundá
- raccontare.
E. adatt. della corr. voce it. per caduta di r iniziale, o > u, t > d e perdita di parte della desinenza re.

Akkundët: raccontato.

Akkuppá
- saltare, superare un ostacolo o un fosso.
E. verbo costruito sulla voce dialettale kopp collina, rilievo, con il senso di superare un ostacolo saltando (un fosso, un ruscelletto, una sporgenza del terreno, ecc.).

Akkuppët: saltato, superato un ostacolo o un fosso.

Akkussí
- così, a questo modo.
P. es: amm a fa akkussí: faremo in questo modo.
E. lett. "a così" (la vocale preposizione è presente nello sp. asì e fr. ainsi). Akkuddí è costruzione oppositiva di akkussí.

Akkuyatá
- calmare, acquietare.
E. < it. acquietare < lat. ad quietem reducere per cq > kk, e > a e caduta parziale della desinenza re.

Akkuyatët: calmato, acquietato.

Allabbùn
- sul serio, intenzionalmente.
P. es: u fa allabbùn o no! Lo fai sul serio o no!.
E. < loc. it. alla buona bonariamente (fr. tout de bon, pour tout de bon). Allappòst.

Allàgghy! (a. d'vè, èkt)
- esclamazione di meraviglia o stupore.
E. prob. loc. spagnola a lo hallo nel senso di "ben trovato".

Allaltryìr (a. laltryìr)
- l'altro ieri (per indicare un avvenimento accaduto).

Allamm'ččùn (pr. allamm'cciùn)
- di nascosto, segretamente.
E. < verbo ammuččá nascondere.

Allammènd
- a memoria.
E. < loc. it. alla mente. lat. rem in mente defigere (Cicerone) scolpire una cosa nella memoria.

Allammèrs
- al rovescio.
P. es: t' sì mìss la màgghy allammèrs: ti sei messo la maglia al rovescio.
E. < it. raro all'inverso, sp. envés o fr. envérs.

Allandrasàtt
- all'improvviso.
E. corruzione dal lat. intrasacta all'improvviso.

Allandrët
- all'indietro.
E. adatt. della corr. loc. italiana.

Allangët (pr. allanghët)
- goloso, insaziabile nell'assaggiare ogni sorta di leccornie.
E. < lat. fingo-ere leccare. Lang.

Allanùt
- nudo.
E. < loc. alla nuda (maniera).

Allappìt
- a piedi.
E. adatt. della loc. lett. alla piedi (maniera).

Allappòst
- non intenzionalmente.
P. es: u fa allabbùn o allappòst: lo fai sul serio o no (letteralmente "all’opposto")? "No" che può avere varie motivazioni, incluso "per scherzo".
E. < loc. latina ad opponendum = in opposizione > loc. italiana all’opposto = per contro, invece et similia.

Allapp'yá
- attrarre.
E. < it. lappa o lappola pianta campestre di genere e famiglie diverse, che si attaccano alle vesti del passante. Da ciò il valore verbale attrarre, attirare a sé.

Allàsk
- agg. rado, intervallato; verbo allentare una corda, nel linguaggio marinaresco.
E. < sp. lascar mollare (marinaresco). lat. volgare laxicare < lat. laxare allentare.

Allassagrës
- all'improviso, all'insaputa, a sorpresa.
E. < loc. lett. "alla segreta", incrocio di segreto con sorpresa.

Allattunët
- grassone, persona molto grassa.
E. < it. latta e lattòne. lett. "allattonato". sin. tunn-tunn tondo-tondo. Blandòn.

Allazzá (a. m'ná)
- lanciare.
P. es: allàzz! Lancia!
E. verbo costruito sul sost. laccio. sp. lazo. lat. laqueus.

Alliğğ'rí
- digerire;
- alleggerirsi, sgravarsi di un peso.
E. traslato it. alleggerire, sgravarsi di un peso (di stomaco). Ovvero corruzione dell'it. digerire con aggiunta di preposizione iniziale.

Alliğğ'rùt: digerito; alleggerito, sgravato di un peso.

All'ššá (pr. all'sciá)
- allisciare.
E. adatt. della corr. parola italiana con a raff.

All'ššët: allisciato.

Allumakër (a. ammakër)
- almeno (almanco);
- magari.
E. < gr. macari. lett. "allo magari".

Allušá (pr. allusciá)
- riuscire a vedere.
E. < it. dis. alluciare, da luci nel senso di occhi.

Allušët: (essere) riuscito a vedere.

Al'tá
- abitare.
P. es: addó àl't? Dove abiti?
E. < lat. alere (p.p. altum e alitum) allevare, crescere.

Al'tët: abitato.

Amër (s/p)
- amaro.

Ammakër (a. allumakër)
- almeno (almanco);
- magari.
E. < gr. macari. lett. "allo magari".

Ammannët
- fico d’india che fa corpo con la pianta.
E. < it. ammantato, ricoperto da un manto, fig. avvolto.

Ammasuná (a. masuná)
- andare a dormire.
E. < loc. lat. eamus ad somnum andiamo a dormire. lat. mansio sosta, dimora (da manere restare) da cui fr. maison casa e posatoio dei polli, per cui ammasuná appollaiarsi. *Masuná.

Ammìy-ammìy
- subito-subito;
- già che ci sei.
P. es: si e šì alla post a pagà la bullètt, ammìy-ammìy pàg'm pur la miy p' piačìr: se devi andare in posta per pagare la bolletta già che ci sei pagami anche la mia per favore.

Ammuččá (pr. ammucciá)
- nascondersi, non farsi vedere, sfuggire.
E. < lat. parlato mukiare nascondere, da cui fr. mucher. Muččá. Allamm'ččùn.

Ammuččët (pr. ammuccët): nascosto.

Ammufalànn
- un anno fa.
E. < loc. lett. "mo' fa un anno".

Ammufdiànn
- due anni fa.
E. < loc. lett. "mo' fa due anni".

Ammukká (a. mukká)
- rovesciare, rivoltare.
E. < adatt. del verbo abboccare nel significato di capovolgere, mettere con la "bocca" in giù.

Ammukkët: rovesciato, rivoltato.

Ammundná
- ammonticchiare, ammucchiare.
E. < sp. montonar. M'ntòn.

Ammundnët: ammonticchiato, ammucchiato.

Ammunná (a. munná)
- sbucciare la frutta.
E. < it. dotto mondare (basso lat. mundari, dall'agg. lat. mundus pulito), per nd > nn + a raff.

Ammunnët: sbucciato.

Ammuplí
- stordire, intontire, instupidire.
E. < it. ammutolire, divenir muto, silenzioso per sbigottimento. Il verbo appare costruito sull'agg. basso lat. mutulus muto, silenzioso ovvero sul gr. boôpis bue, "dagli occhi di bue". Mūp.

Ammuplùt: stordito, intontito, instupidito.

Anghyí (a. akkulmá)
- riempire.
E. < corruzione it. dotto empire (lat. volg. emplire riempire).

Anghyùt: riempito.

Annatavànn
- altrove.
E. < loc. it. lett. "ad un'altra banda" (fr. bande zona). Finzione diacronica: ad un'altra banda → adnaltra band → annata band → annatavand → annatavànn.

Annuslá
- origliare.
E. < adatt. dell'incrocio di naso + it. dis. usolare, usciolare (origliare). lat. nasus ad ustium naso all'uscio.

Ant'ktòr'y
- cose antiche, oggetti del'antiquariato.
E. corruzione lat. antiquitatis res.

Appandanët (s/p)
- impantanato.
E. corruzione della corr. parola italiana.

Appanná
- socchiudere.
E. traslato semantico dell'it. appannare offuscare (di vetro), nell'accezione lat. di pandere ad liminem aprire un pò (sulla soglia di casa).

Appannët: socchiuso.

Appapagná
- appisolarsi.
E. Papàgn.

Appapagnët: appisolato.

Appaplušá (pr. appaplusciá)
- sonnecchiare.
E. < incrocio it. palpebra + it. dis. luciare guardare fissamente.

Apparècchy (s/p)
- aereo, aeroplano come appellato comunemente in Italia sin dal primo apparire di simili velivoli;
- apparecchio (in genere).

Appartèng (pr. appartèngh)
- appartengo (a...) segue il proprio soprannome (familiare).

Appartìn
- (a chi) appartieni? Espressione usata per chiedere il soprannome (familiare) dell'interlocutore.
P. es: a ki appartìn? A chi appartieni (qual è il soprannome della tua famiglia?)

App'ččá (pr. app'cciá)
- accendere.
E. verbo costruito sul sost. lat. pix-icis pece. serbo-croato piriti cuocere.

App'ččët (pr. app'ccët): acceso.

App'ččafùk (s/p) (pr. app'cciafùk)
- seminatore di zizzania.
E. lett. "accendifuoco", chi "attizza" il fuoco (dell'odio).

App'ddët (s/p)
- ubriaco fradicio.

App'd'm'ndá
- toccare fondo con i piedi.
E. < piede + tentare nel senso di toccare < lat temptare = toccare.

App'nn'ká
- appisolarsi.
E. il verbo pare costruito sullo sp. peneque ubriaco (ad indicare l'appisolarsi od il sonnecchiare dell'ubriaco), da cui l'it. pennichella sonnellino pomeridiano.

App'nn'kët: appisolato.

Appòstappòst
- di proposito, proprio, appositamente.
P. es: song v'nùt appòstappòst p' té: sono venuto appositamente per te.
E. < it. apposta, con reiterazione rafforzativa. sp. a posta appositamente.

App'ttá
- dipingere.
P. es: appìtt la r'nghyìr: dipingi la ringhiera.

App'ttët: dipinto;
Appìtt: dipingi.

Appundá
- allacciare, abbottonare.
E. Spundá.

Appundët: allacciato, abbottonato.

Appundapìtt (s/p) (a. appundavèst, spìng'l)
- spilla.
E. corruzione loc. lett. "che si appunta al petto".

Appundavèst (s/p) (a. appundapìtt, spìng'l)
- spilla da balia.
E. < it appuntare = fermare con una spilla. Il dialetto è più specifico.

Appuppá
- non pagare, essere insolventi, negare un debito.
E. il verbo appare costruito sul sost. pupp, con il significato di mostrare il "di dietro" quando non si è in condizioni di onorare un debito. La loc. è paragonabile all'it. "mostrare il culo", "essere con il culo scoperto", con il sedere per terra, ad indicare la negazione di un debito ovvero l'impossibilità di pagare. Nel medioevo i debitori insolventi venivano esposti alla berlina con il sedere scoperto.

Appuppët: non pagato, essere insolvente, debito negato.

Appuzz'tá
- fare la punta, temperare la matita.
E. il verbo è costruito sull'it. pizzo, pizzuto (puntuto). sp. pico picco, becco.

Ardìk'l
- ortica.
E. corruzione della corr. parola it. + suff. -ola, con valore vezzeggiativo.

Arèng
- aringa.
E. < sp. arenque.

Arkët
- lett. arcate (pl.) di luminarie allestite in occasione della festa patronale di S. Maria di Merino lungo le vie centrali di Vieste;
- luminarie in genere, per estensione, come quelle allestite ultimamente per le feste natalizie lungo molte vie del paese.

Arrağğá (pr. arraggiá)
- arrabbiarsi, innervosirsi.
E. < fr. enrager < rage rabbia.

Arrağğët (pr. arraggët): arrabbiato, innervosito.

Arragghyá
- ragliare.
E. adatt. della corr. parola italiana con a iniziale rafforzativa e gli > ghy.

Arrakaná
- condire con origano, preparare pietanze il cui condimento indispensabile è costituito dall'origano (piatti di carne, pesce, patate, ecc.).
E. il verbo è costruito sull'it. origano.

Arrakanët: condito con origano.

Arrakuná (a. arr'n'ká)
- radunare, raccogliere.
P. es: u uagnòn stëy bell arrakunët: il bambino è ben assorto (a fare qualcosa).
E. < it. ant. ragunare + a raff. talvolta si usa la metatesi arr'n'ká.

Arrakunët (a. arr'n'kët): radunato, raccolto; assorto.

Arrassá
- allontanare.
E. < it. dis. arrasso lontano e questi dall'ar. arata o arrada allontanare, lontano.

Arràss't: allontanato.

Arrašagná (pr. arrasciagná)
- rattrappire, raggrinzire, infreddolire.
E. < lat. arescere inaridirsi, disseccare.

Arrašagnët (pr. arrasciagnët): distrutto, rattrappito, raggrinzito, infreddolito.

Arrašká
- graffiare;
- abbrustolire del pane.
P. es: pën arraškët: bruschetta; arraškët per l'aspetto "graffiato" (raschiato) che assume il pane arrostito sulla brace.
E. < it. raschiare.

Arraškët: graffiato; pane abbrustolito (bruschetta).

Arravugghyá
- avvoltolare, avvolgere.
E. < sp. arrollar avvoltolare. Sdravugghyá.

Arravugghyët: avvoltolato, avvolto.

Arrët
- di nuovo, un'altra volta.
E. la voce dialettale appare costruita sul basso lat. rata (pars) lat. classico rēri stimare, apprezzare e ratio calcolo, ragione, da cui l'it. rata pagamento parziale. Arrët quindi, lett. "a rate", esprime il senso di ripetizione, di nuovo, ancora una volta.

Arr'fná
- rasserenarsi.
P. es: arr'fná i sint'mìnt: riposarsi con la mente.
E. loc. it. dis. "raffinare i sentimenti" dal verbo it. raffinare.

Arr'ğğ'ttá
- raccogliere ciò che è sparso.
E. < lat. receptare raccogliere, da cui it. ricettare nel senso di raccogliere. sp. recetar introitare.

Arr'gná
- ristagnare dell'acqua.
P. es: non arrègn: non ristagna.
E. < traslato it. regnare, nel senso di allignare.

Arrègn: ristagna.

Arrigghyá
- tirar su le maniche o la veste.
E. < sp. arrollar avvoltolare.

Arrigghyët: maniche, pantaloni o veste tirati su.

Arr'p'zzá
- rattoppare.
E. adatt. dell'it. rappezzare fare toppe + a raff.

Arr'p'zzët: rattoppato.

Arrucchyá
- circondare, avvolgere.
E. verbo costruito sul sost. it. rocchio rotolo, da cui it. dis. arrocchiare avvolgere.

Arrucchyët: circondato, avvolto.

Arruflëy
- vento che soffia a raffiche.
E. < it. folata + arrotondata.

Arrugná
- restringere, raggrinzire.
P. es: s'ëy arrugnët: si è ristretto.
E. < lat. areo-ere inaridirsi. Arrašagná.

Arrugnët: ristretto, raggrinzito, inaridito.

Arrunzá
- raccogliere tutto anche lo scarto.
E. < it. dis. arronzare darsi attorno, nel dialetto in senso translato.

Arrunzët: raffazzotato, sbrigativo..

Arr'z'lyá
- rassettare, riordinare, pulire;
- ridotto male.
P. es: àgghy arr'z'lyá la kës: devo mettere in ordine la casa; arr'z'lyët pi fìst: ridotto in uno stato pietoso.
E. verbo costruito sull'it. raro rezzaglio (dis. rizzaglio) tipo di rete da pesca. Il verbo esprime il "raccogliere" con la rete, "pulendo" la parte di mare interessata e quindi analogicamente pulire o rassettare un ambiente.

Arr'z'lyët: rassettato, riordinato, pulito; persona ridotta male (in uno stato pietoso).

Arr'zzá
- sbattere i polpi sulla roccia per intenerirli;
- fare dispetto.
E. < traslato it. arricciare, fare i riccioli (ai polipi).

Arr'zzët: polpo sbattuto sulla roccia.

Artèd'k
- brancichio, artrosi;
- mania di toccare insistentemente con le mani ogni cosa o toccarsi continuamente.
P. es: t'né l'artèd'k ai mën: tocca insistentemente ogni cosa.
E. < it. dis. artetica artrosi, dolore alle articolazioni. Chi ha questa infermità alle mani è infatti soggetto a toccarsi o muoverle continuamente per cercare di lenire i dolori.

Arv (s/p)
- albero.
E. < lat. arbor, fr. arbre, per b > v.

Ar'y
- aria. E. < lat. aer;
- aia, dove trebbiare i cereali. E. < lat. area superficie.

Asprulìdd (a. babb, škett)
- ingenuo.

Assagr'dùt
- tranquillizato.

Assal'má
- sfinirsi per aver gridato molto.
E. < lat. exclamare gridare ad alta voce.

Assaprá
- assaggiare.
E. < it. assaporare.

Assaprët: assaggiato.

Assëy (a. namòrr)
- assai, molto, tanto.

Assí
- uscire.
E. < lat. exeo-ire. Finzione diacronica: exire → axire → assire → assí.

Assùt: uscito.

Assìm't
- solo.
E. Ass'm'tá.

Ass'm'tá
- separare, allontanare.
E. < lat. semoveo-ere separarsi, allontanare. La voce dialettale risulta costruita sul supino semotum da cui l'agg. semotus discosto, separato. Finzione diacronica: semotum → assemotum → assemotare → ass'm'tá.

Ass'm'tët: separato, allontanato.

Ass'ndá
- calzare preciso.
E. < sp. asentar sedere < lat. sedens-entis + prefisso a raff., quindi "asse(den)tato" che siede (che calza) preciso. Fig. assestare un colpo forte sul punto mirato con uno schiaffo, un pugno.

Ass'ndët: anche significato fig. di indumento aderente, attillato.

Assògghy
- sciogliere.
E. adatt. della corr. voce it. per gli > ghy + a rafforzativo (lat. absolvere sciogliere).

Ass'r'ná
- rasserenare.
E. adatt. della corr. voce it. con caduta della r iniziale.

Ass'ttá
- sedere, sedersi.
E. < sp. asentarse sedersi < lat. parlato assediare frequentativo di sedère sedere, sedersi: "il re s'assettò ad una tavola" (Boccaccio). it. dís. assettarsi.

Ass'ttët: seduto.

Assùgghy
- lesina del calzolaio per forare le parti dure della scarpa (tomaia + suola), da cui passare l’ago con spago per cucire.
E. < it. ant. suggio divenuto poi subbio e subbia, lat. subula-ae lesina connesso con suēre cucire.

Assuká
- asciugare.
E. adatt. della corr. voce it. per sci > ss.

Assukët: asciugato.

Assulagnët
- persona o luogo esposto al sole.
E. < verbo ricavato da it. sole.

Assuzzá
- agguagliare, rendere uniforme, livellare, pareggiare.
E. adatt. it. dis. assocciare (cci > zz) associare. Ovvero < lat. succido-ere recidere, troncare. Suzz.

Assuzzët: reso uniforme, livellato, pareggiato.

Àš'm
- azzimo, pane non lievitato bene.
E. adatt. della corr. voce it. per zzi > š.

Aššènn (pr. ascènn)
- scendere.
E. adatt. del corr. verbo it. con a iniziale rafforzativa (nd > nn).

Ašš'nnùt: sceso.

Aššuppá (a. š'rpá, šuppá, str'ppá)
- sradicare una pianta;
- staccare, strappare.
E. < it. medievale (dantesco) scèrpere < lat. ex + carpere = svellere, espirpare.

Aššuppët (a. š'rpët): sradicato; staccato, strappato.

Attaraddá
- conformarsi a mo' di tarallo, arrotolare.
E. verbo costruito sull'it. tarallo.

Attën (a. tatá)
- padre.
E. < gr. e lat. atta papà col suffisso -ne che si applica a voci di parentela. germ. atta; serbo-croato otac. La preghiera "atta unsar" è la traduzione in germanico del "Padre Nostro" ad opera del vescovo goto Ulfilas (tradusse la Bibbia nel IV secolo).

Attàn'm: mio padre;
Attàn't: tuo padre.
Papá, Pàt'm, Pàt't: forme italianizzate per padre, mio padre, tuo padre.

Attènn
- riuscire a stare dietro a qualcosa.
P. es: non attènn a fa tutt: non riesce/riesco a fare tutto. E. adatt. del verbo it. attendere nel significato di soddisfare, riuscire.

Att'ntá (a. att'ndá)
- tastare, palpare.
E. < sp. tentar tastare con a iniziale rafforzativa (lat. tenere + temptare).

Att'ntët (a. att'ndët): tastato, palpato.

Attràss
- arretrato (debito in denaro, lavoro non compiuto, digiuno di giorni, ecc.).
E. < sp. atraso debito moratorio, atrasar rimanere indebitato.

Attrassá: trascurare;
Attrassët: trascurato.

Attr'ppët (s/p)
- panciuto.
E. < it. trippa. lett. "tripputo", con a iniziale rafforzativa.

Auandá
- afferrare.
E. adatt. del corr. verbo it. agguantare, per gua > ua.

Auandët: afferrato.

Auànn
- quest'anno.
E. < lat. hic annus > it. dis. uguanno quest'anno.

Avé
- avere.

(purèdd) Av'rnìy
- tipo di pera a lenta maturazione (invernale), probabilmente estinta. Si raccoglievano in estate, si insertavano, appendevano e si aspettava che maturassero durante l'inverno.

Avv'ndá
- prendere il sopravvento.
P. es: u fìgghy s'ëy avv'ndët allt'attën: il figlio ha preso il sopravvento sul padre.
E. < it. avventarsi slanciarsi con impeto contro.

Avv'ndët: avventato (nel senso di qualcuno che prende il sopravvento su altri o in una situazione).

Avv'rd'ká
- arrabbiarsi all'estremo.

Avv'rd'kët: essere estremamente arrabbiato.

Ayìr
- ieri.
E. < sp. ayer, fr. hier.

Azz'kká
- avvicinarsi di più, accostarsi. Fig. centrare. Usato per lo più in negativo, quando un termine non centra nella questione in discorso.
P. es: non t'azz'kká: non avvicinarti.
E. < it. dis. azzicare muoversi minimamente: il piccolo movimento serve proprio per accostarsi il più possibile. Tazz'ká.

Azz'kkët: appiccicato; fig. non azz'kkët = fuori luogo.

Azz'má
- agghindarsi, acconciarsi.
P. es: addó va tutt' azz'mët!: dove vai tutto ben vestito e pettinato!
E. adatt. del verbo it. azzimare.

Azz'mët: ben vestito e pettinato.

ultimo aggiornamento: 09/2021

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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