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Fač'l'ttòn
- coperta di lana a quadrettoni.
Fàgghy (a. piòmb)
- non avere carte di un determinato seme in alcuni giochi di carte.
P. es: stëk fàgghy a kopp: non ho carte di coppe (carte napoletane).
E. < it. falla = mancanza; più prob. dallo sp. fallar = scartare al gioco.
Fal'tètt
- favola, piccola fiaba, favoletta.
E. corruzione di it. favoletta, ovvero falalella < fa la le la cantilena per bambini.
Fal'tìtt: al plurale.
Famùrr
- interiora, visceri.
E. < trasl. fr. fumoir locale per fumatori, fumatoio. Le interiora quando sono estratte ancora calde emettono vapore fumigante. lat..firnus letame.
Fanòy (s/p)
- falò, che si accende la vigilia delle grandi solennità.
E. < gr. fanos (dal f. fanosia con caduta della s) faro, fanale.
Farf (a. muk)
- muco; farfùs (detto soprattutto di bambini) è colui che ha sempre il muco che gli scorre dal naso; fig. nullatenente.
E. < osco farfa baffi. Evid. avere il muco sotto il naso è come avere ... i baffi.
Farfùs (u/i): moccioso; nullatenente.
Fasìn (s/p) (a. fesìn)
- giara piccola.
E. < it. dis. fescina < lat. fiscina, dim. di ficus specie di vaso non grande.
Fast'diës
- tasca (in particolare quella in petto contenente il portafoglio).
E. < it. fastidio per allusione alla "seccatura" che si prova ogni qualvolta si mette mano al... portafoglio.
Faš'nèdd (s/p)
- carruba.
E. dim. della voce lat. e it. vagina guaina, fodero, "vaginella" per v > f, ğ > š, ll > dd. Finzione diacronica: vaginella → faginella → faš'nella → faš'nèdd. Infatti la carruba si sviluppa in baccello (che ha la forma di piccola vagina).
Fattìzz
- di grosso spessore.
E. < it. disusato fatticcio = grosso, tarchiato < lat. facticium = ben fatto, ben in carne.
Fazzatòr (s/p) (a. rattapplá, tavulìr)
- madia;
- piano-contenitore dove si fa e si lascia il pane a lievitare.
E. < it. fasciatoia (in viestano voce femminile) piano d'appoggio con i bordi protetti, su cui fasciare o tenere in fasce i bambini, poi passato all'uso di impastarvi la farina per la preparazione del pane. La voce dialettale interessa anche la Lucania settentrionale.
Fazz'l'ttòn
- copertina di lana bianca (veniva ricevuta in dote dalla sposa col preciso scopo di venire utilizzata per avvolgere i neonati in occasione del battesimo).
F'čètr
- uccello beccafico.
E. corruzione it. ficedola < lat. ficus edet che mangia il fico (lat. ficus fico + edere mangiare) beccafico.
Fess (s/p)
- vulva.
P. es: la fess d' màm't/sòr't: espressioni di indebito apprezzamento dell'organo genitale femminile della madre/sorella dell'interlocutore (in uso soprattutto fra bambini con intento provocatorio).
E. < it. fesso spaccato in due parti, p.p. di fendere.
'Ffocagàtt (s/p)
- pesciolini con molte spine; letteralmente "affoga gatti".
F'gghyètt
- piccola quantità.
P. es: mìtt na f'gghyètt d'ùgghy a la madònn: metti un poco d'olio all'altarino della madonna.
E. < it. foglietta misura di capacità corr. a circa mezzo litro < prov. folheta.
Fìggh'm (s/p): mio figlio/a;
Fìggh't (s/p): tuo figli/a.
Fis (a. fin)
- preposizione che indica il limite di tempo o di spazio (forma arcaica sostituita da "fin").
P. es: song šut fis e sòp la rën: sono andato fino a sòp la rën;
àgghy takk'yët fis e cìng: ho camminato/lavorato fino alle cinque.
E. fis” è voce del tedesco antico equivalente al tedesco moderno “bis”, che significa “fino a” riferito a tempo e spazio. Per es. bis heute = fino a oggi, bis nach Hause = fino a casa.
Fis è verosimilmente un lascito longobardo nel nostro dialetto, tenuto conto che abbiamo fatto parte del ducato longobardo di Benevento per circa duecento anni (secoli VI-VIII). Il longobardo è una delle lingue germaniche che ha subito la cosiddetta Lautverschiebung (rotazione consonantica) più tardiva: b e p < pf o f. Due esempi dei termini del tedesco moderno father = padre e bruder = fratello: father < pater; bruder < frater. Quindi fis > bis.
Flit
- insetticida, disinfestante (in generale).
E. nome di una marca d’insetticida americano in uso dai primi anni venti del Novecento.
F'l'ppìn
- vento sottile e pungente.
F'nucchyètt (u/i)
- bastone da passeggio per nobili.
E. < dim. it finocchio, in quanto il bastone è sottile come un gambo di finocchio selvatico.
For
- campagna.
P. es: àmm a ší fog? Andiamo in campagna?
E. < lat. fora fuori, per fuori le mura della città, quindi campagna.
Forğ (s/p)
- fucina.
E. < fr. forge fucina.
Fráč't
- marcio.
E. metatesi dell'it. fradicio, per d > t.
Frakanìdd (u/i) (a. puzz'tìdd)
- peperoncino.
E. < dim. it. dis. fraga lat. fraga fragola. Lett. "fraganello" a somiglianza di piccola fragola, per g > k, ll > dd e caduta della vocale finale.
Frašá (pr. frasciá)
- abortire (detto soprattutto di animali).
E. < lat. frango-ere rompersi. Finzione diacronica: frangere → franšere → franšá. → frašá.
Frèk'l
- briciole.
P. es: m' rumàn'n i frèk'l: mi rimane quasi niente, solo le briciole.
E. < it. dis. fregolo/a briciola, dal verbo fregare. Dall'azione del "fregare" due tozzi di pane si ricavano i frèk'I le briciole.
Frèk't!
- imprecazione (cavolo! cazzo! e simili).
E. < it. fregare fregarsi.
Frëv
- febbre (temperatura corporea alta).
Fr'gnòtt
- vulvetta, piccola vulva;
- "fa u uadàgn d' Marìya Fr'gnòtt": concludere un affare in perdita, non avere nessun utile (anzi rimetterci). E ciò con riferimento alla popolana Maria, piccola di statura e quindi soprannominata fr'gnòtt per il suo organo femminile proporzionalmente ridotto. Tale Maria era una poco di buono e il suo lavoro (quello più antico del mondo) non le fruttava granché, a causa del suo organo inadeguato. Un antico detto viestano recita: "Mariya fr'gnòtt t'nëv u n'gòz'y a Tulèd e ko la č'čèrchy ëya fallùt" si allude al fatto che Maria fr'gnòtt svolgeva il suo lavoro a Toledo (rione napoletano), ma, data la piccolezza del suo organo femminile (così piccolo come l'ilo della cicerchia), fallì.
E. < vezz. it. volgare fregna vulva.
Fr'šká: fischiare;
Fr'škët: fischiato, fischiata;
Fr'šchyá: (inizia a) fare freddo;
Fr'šchyëy: fa frescolino.
Frìš't!
- letteralmente friggiti (esclamazione di meraviglia e/o incredulità).
E. < it. friggere gg > šš.
Fr'n'ká
- pensare.
E. < verbo costruito sul sost. gr. fren-frenos mente.
Fr'n'këy: pensa.
Fronn (s/p)
- foglia.
E. < lat. frons-ondis foglia, da cui l'it. poetico fronda e quindi l'adatt. dialettale fronn per nd > nn e caduta della vocale terminale a.
Froš
- nari.
E. < it. dotto froge per g > š, lat. volgare forfices.
Fr'šùt (pr. fr'sciùt)
- fritto;
- rovinato, fregato.
E. < it. friggere, p.p. lett. "friggiuto" per ggi > š.
F'rtòr
- di sapore molto forte.
E. adatt. della corr. voce it. fortore odore o sapore penetrante.
F’rtùn
- mare agitato.
E.< it. poco usato fortunoso = in balia dei capricci della fortuna.
Frušš
- voce nel gioco delle carte. Vengono distribuite tre carte per ogni giocatore. Il punteggio massimo è costituito dalle tre carte maggiori dello stesso seme. Chi ha frušš ha tre carte dello stesso seme. E. < it. dis. frusso termine del gioco della primiera.
- foglie piccole e strette (di olivo, mandorlo, ecc.). E. prob. < fruscio che provocano tali foglioline allo stormire del vento o nel maneggiarle.
Fruššá (pr. frusciá; a. šampagnòn)
- dissipare.
E. < lat. fluo-ere scorrere via. La voce dialettale appare costruita su una forma volgare fluxare, dal preferito fluxi di fluo, per x > šš. Sfrušš.
Fruššèt (pr. fruscèt): scialacquona.
Fruššòn (pr. frusciòn): scialacquone.
Sfrušòn: sprecone.
F'tènt
- puzzolente;
- cattivo da fare schifo.
F'tìnt: al plurale.
Fukalènz
- velocità, rapidità, foga.
P. es: ëy arr'vët p' nà fukalènz! È arrivato con una tale foga!
E. < it. foga + it. ant. le(na)nza slancio, ardore.
Fukìčč
- mangiata di cibi cotti alla brace.
Fulìš'n
- fuliggine.
E. adatt. della corr. voce it. per ggi > š.
Fulm'nànd (u/i)
- fiammifero.
E. < it. dis. fulminante, zolfanello < lat. fulmen fulmine, di cui lo zolfanello imita il lampeggio quando si accende.
Ful'tùr (u/i)
- tappo, turacciolo.
E. traslato della voce lat. fultura sostegno, appoggio < fulcio-ire calcare, riempire con forza. Sful'čá.
Fumìr
- letame.
E. < fr. fumièr letame. Lett. "fumi(f)ero", che fa fumo, che esala vapori.
Funn
- fondo.
E. adatt. dell'it. fondo per o > u, nd > nn. Affùnn.
Fùrč (s/p)
- forbici.
E. < lat forfex forcipis.
Furčìn (s/p)
- forchetta;
- tipo di fermaglio per acconciature femminili.
Furf'ká
- rosicchiare;
- rosicare.
E. < lat. forisfacere fare fori, praticare aperture, fori, buchi.
Furf'kët: rosicchiato; rosicato.
Furm'ddùzz
- stoppino, lucignolo;
- cose di poco conto, senza valore, ad imitazione immaginifica dello scarso valore di lucignoli e stoppini.
P. es: àgghy p'rdùt tutt, m' sòn avanzët sol i furm'ddùzz: ho perso tutto, non mi è rimasto niente, salvo cose di poco valore.
E. < lat. forma, it. dis. formella da cui il dialettale "formelluccia" e relativo adatt. per ll > dd, cci > zz.
ultimo aggiornamento: 09/2021
e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com
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